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venerdì 30 novembre 2012

WTO, WORLD TRADE ORGANIZATION

L’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) è stata fondata nel 1o gennaio 1995 con sede a Ginevra e vi aderiscono 153 paesi che rappresentano il 97% del commercio mondiale dei beni e dei servizi. Tutte le regole che delibera questo organo sono chiamate accordi e hanno un potere sopranazionale. Sarebbe auspicabile che un organo con simili poteri e una capacità decisionale pressoché assoluta dei mercati, sia gestita da uomini eletti democraticamente. Sarebbe opportuno che le sue decisioni fossero rese note continuamente dai maggiori giornali del mondo e sulle prime pagine, così che la popolazione possa monitorare l’operato dei suoi eletti. Invece ogni sua decisione è falsata dallo strapotere dei paesi ricchi. Il codice di funzionamento dell’organizzazione è talmente complesso (2700 pagine di trattati) che soltanto questi paesi che possono permettersi molti manager, riescono a controllare cosa viene deliberato. Chi guida il WTO è il gruppo QUAD, formato da Usa, Giappone, Canada ed Europa. Ma l’Europa intera è rappresentata al tavolo delle trattative del WTO dalla Commissione Europea, che nessun cittadino elegge. La politica italiana di norma firma gli accordi senza neppure leggerli. Sentite mai parlarne? No. Se un Paese si oppone a una regola del WTO può essere processato da un tribunale al suo interno (Dispute Settlement Body), dotato di poteri enormi. Questo tribunale è formato da tre individui di estrazione economico-finanziaria non eletti da nessun popolo, le cui sentenze finali sono inappellabili. Una sentenza del WTO può penalizzare o persino ribaltare le scelte democratiche di milioni di cittadini, anche nei Paesi ricchi. Per esempio, tutta l’Europa ha subito una condanna commerciale dagli USA che le costa 340 miliardi di euro l’anno perché si rifiuta di importare la carne americana agli ormoni. Neppure gli Stati Uniti hanno potere sulle decisioni del WTO. Il presidente Obama, sotto pressione dai cittadini a causa della catastrofe finanziaria dello scorso anno, aveva deciso di imporre nuove regole restrittive delle speculazioni selvagge delle banche (la causa della crisi). Ma gli è stato sbarrato il passo proprio da una regola del WTO, che si chiama Accordo sui Servizi Finanziari, e che sancisce l’esatto contrario, cioè proibisce alla Casa Bianca e al Congresso di regolamentare quelle banche. E sapete chi, anni fa, negoziò quell’accordo al WTO? Timothy Geithner, attuale ministro del Tesoro USA, che è uno dei membri del Gruppo Bilderberg. Gli accordi che il WTO stabiliscono questo:
1) esautorano le politiche sanitarie di qualunque Paese, incrinando il vecchio Principio di Precauzione che ci tutela dallo scambio di merci pericolose (WTO: Accordo Sanitario- Fitosanitario). In altri termine, Il WTO rende impossibile l’applicazione di quelle norme che ci tutelavano dalle eventuali merci pericolose provenienti dagli altri paesi.
2) tolgono al cittadino la libertà di sapere in quali condizioni sono fatte le merci che acquista e con che criteri sono fatte. Inoltre ostacolano l’uso delle etichette, che  tutelano del consumatore (WTO: Accordo Sanitario-Fitosanitario & Accordo Barriere Tecniche al Commercio, con implicazioni sui diritti dei lavoratori e sulla tutela dell’ambiente).
3) impongono ai politici di concedere alle multinazionali estere le stesse condizioni richieste alle aziende nazionali nelle gare d’appalto, a prescindere dalla necessità di favorire l’occupazione nazionale; e minacciano le scelte degli amministratori locali nel caso volessero facilitare l’inserimento di gruppi di lavoratori svantaggiati, poiché tali politiche sono considerate discriminazioni al Libero Mercato (WTO: Accordo Governativo sugli Appalti  – Principio del Trattamento Nazionale ecc.).
4) concentrano nelle mani di poche multinazionali la maggior parte dei brevetti dei principi attivi e delle piante che si usano per i farmaci o per l’agricoltura. Infatti gli accordi del WTO permettono anche la brevettabilità delle forme viventi (piante e animali) e tutelano quei brevetti per 20 anni. Con l’ espressione “brevettabilità” si intende l’ acquisizione di un documento che sancisce la paternità e la proprietà esclusiva di un’ invenzione e del suo sfruttamento. Ed è proprio qui il paradosso, piante, animali ed essere viventi in generale non sono un’ invenzione dell’ uomo. Ad esempio, se viene brevettato il grano da una multinazionale, significa che i contadini di tutto il mondo dovranno pagare a la suddetta multinazionale una cifra sancita dal brevetto. In altri termini, si vuole privatizzare la natura! Di conseguenza, se le multinazionali controllano per 20 anni i brevetti di farmaci salva vita, significa che i paesi del terzo mondo dovrebbero acquistarli, essendo però che non hanno a disposizione capitale sufficiente, devono necessariamente rinunciarvi. (WTO: Accordo TRIPS sulla Proprietà Intellettuale).
5)Il WTO ha recentemente autorizzato i paesi membri ad attuare il GATS. Questo acronimo sta per  General Agreement on Trade in Services  ed aspira alla privatizzazione di ogni servizio pubblico. Stanno promovendo a tutto spiano la privatizzazione e l’apertura al Libero Mercato estero di praticamente tutti i servizi alla cittadinanza, anche di quelli essenziali come sanità, acqua, istruzione, assistenza agli anziani ecc., con regole che impediranno di fatto agli amministratori locali la tutela dei cittadini meno abbienti che non possono permettersi servizi privati.
E ricordo, se ce ne fosse bisogno, che questi Accordi sono vincolanti su qualsiasi legge nazionale, privando quindi l’ autorità dei  nostri politici dalla gestione della nostra economia nei capitoli che contano.

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